«Assessore, quando piove l'atrio si allaga». «Non abbiamo la palestra e non possiamo neanche giocare nel campo di calcetto perché le porte sono pericolanti». Di nuovo: «Quando scattò l'allarme antincendio, la scuola non era strutturalmente pronta ad affrontare un'evacuazione». «Da noi manca un'aula di lingue». Sono questi alcuni dei temi trattati dai ragazzi del Rodari, ieri mattina.
Di fronte a loro Ivano Menchetti, l'assessore che si occupa di edilizia scolastica, prende appunti. E' seduto accanto ai ragazzi della Federazione degli Studenti, promotori dell'assemblea.
Al via il dibattito, quindi. Parte Alice Cassella, rappresentante d'Istituto: «Non abbiamo la stanza d'infermeria ed i bagni delle ragazze sono da rifare». «Quando hanno dato l'allarme dell'incendio, molti ragazzi disabili hanno avuto difficoltà a raggiungere l'uscita, perché la stanza adibita alla loro accoglienza si trova al secondo piano e non ci sono gli strumenti adeguati per farli scendere in quelle situazioni», ha denunciato poi Ylenia. Secondo Laura l'episodio avvenuto a causa dello scatto dell'allarme antincendio di alcuni mesi fa «ha fatto capire che ci sono molti problemi strutturali e la scuola non è stata in grado di organizzare un'evacuazione efficace».
Gli interventi rispecchiano il risultato del sondaggio che i ragazzi dell'FdS, in questi giorni, hanno proposto agli studenti di Prato. Secondo il loro questionario, solamente il 17% degli studenti del Rodari si sente sicuro nella propria scuola, contro un 25% di persone che invece trovano il loro istituto non a norma e quindi poco sicuro. Un altro 54% di ragazzi crede che «la scuola sia sicura, ma necessita di migliorie strutturali. Negli anni in cui ho studiato al Rodari, sono cascate delle finestre». Non cambiano le risposte alla domanda “ritieni che la tua scuola sia adeguatamente fornita di attrezzature scolastiche?”. «In ogni classe abbiamo computer con Windows 98, molte delle volte non funzionanti», dichiara Alice. Alexandra ricorda che «La scuola ha fornito tre fotocopiatrici in uso agli studenti, ma nessuna di queste funziona».
Ma non sono solo le lamentele quelle che hanno fatto da protagoniste durante le assemblee. Sono state tante anche le proposte per poter cambiare questi disagi. «Portiamo l'aula Handicap al piano terreno, per evitare gli episodi avvenuti durante l”incendio”, e costruiamo l'aula di lingue dove oggi si trova l'aula per i disabili» propone Laura. «Perché non organizzare il corso della patente europea per il computer?» chiede Clara. E ancora: «Dovrebbero farci stare più tempo con i ragazzi disabili. Questo farebbe crescere sia noi che loro».
Prende il microfono Menchetti. «Non è accettabile che ci sia il pericolo che crollino porte o finestre ed interverremo, ma – precisa – la struttura del Rodari è sicura e a norma. Inoltre parlerò con il preside ed il corpo docenti, per trovare il modo di risolvere le problematiche che mi avete esposto. Da parte mia c'è la massima disponibilità a confrontarmi con gli studenti e trovo che uno dei mezzi che possa permetterci di dialogare sia la Consulta Provinciale Studentesca a cui daremo più attenzioni».
La campagna di assemblee promossa dall'FdS sembra dare i suoi frutti. Il prossimo appuntamento sarà domani al Liceo Livi, dove, con Menchetti, sarà presente anche Ambra Giorgi; insieme agli studenti per “sfondare il muro dell'indifferenza”.
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